mercoledì 9 aprile 2014

PROCLAMATA LA REPUBBLICA DEL DONBASS !!!



Proclamata a Donetsk la Repubblica Popolare



Filippo Bovo


1010324 


In queste ore gruppi di manifestanti hanno assalito i palazzi governativi a Donetsk, Lugansk e Kharkov, assumendone il controllo.
A Lugansk quasi tremila persone hanno assaltato l’edificio della banca nazionale, mentre altri percorrevano le strade sventolando bandiere russe e invocando la Russia. 
Ma la notizia più importante è che a Donetsk sia stata proclamata l’indipendenza da Kiev e la nascita d’una Repubblica Popolare i cui confini corrispondono a quelli regionali. E’ stato anche già indetto il referendum per decidere un eventuale ingresso nella Federazione Russa, per il prossimo 11 maggio.
Ciò che conta di più, però, è porre l’accento sull’aggettivo di cui si fregia questa neonata repubblica: “popolare”. Berlinguer, a suo tempo, aveva detto che nell’URSS s’era ormai esaurita la spinta propulsiva della Rivoluzione d’Ottobre.
E invece essa non s’è esaurita affatto, tant’è che nel momento in cui la popolazione russofona di Donetsk ha deciso di voltare le spalle ai golpisti e banderisti di Kiev, l’ha fatto dando vita ad un nuovo Stato socialista.
 

Del resto questa è un’altra tessera del domino che ha iniziato a cadere nel momento in cui la Crimea ha dichiarato la propria indipendenza ricongiungendosi con la Russia, proprio a seguito del golpe di febbraio
Era tutto prevedibile: dopo la Crimea, si diceva, anche le altre regioni russofone dell’Ucraina orientale e meridionale avrebbero fatto altrettanto.
Gli Stati Uniti e l’Unione Europea s’erano illusi d’aver ottenuto, col rovesciamento di Yanukovich, una facile vittoria.
Invece essa s’è rapidamente trasformata dapprima in una Vittoria di Pirro e ora in una sconfitta strategica di portata storica e clamorosa. 
Del resto ben difficilmente si sarebbe potuto credere che, laddove avevano fallito Napoleone ed Hitler (colossi strategici), potessero trionfare il sionista Obama e i sinistri pagliacci effeminati, da Cameron ad Hollande passando anche per il nostro renzie, che formano la sua corte dei miracoli, un aggregato di reietti della politica.

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