sabato 5 luglio 2014

CAPOLINEA DELLE MENZOGNE SULLA CANAPA






LA CANAPA UCCIDE IL TUMORE!

Centinaia di Studi parlano chiaro

 
















Le case farmaceutiche spendono miliardi di dollari per cercare di creare farmaci i cui effetti sperati sono gli stessi che già raggiungono sostanze naturali, quali in questo caso la Canapa Indiana.
La dottoressa Christina Sanchez dell’Università di Madrid sta studiando da oltre un decennio gli effetti antitumorali del THC, il principale componente psicoattivo della cannabis, nel video che trovate in fondo a questo articolo sarà lei stessa a spiegare esattamente come il THC uccida del tutto le cellule tumorali, senza alcun effetto negativo per le cellule sane.
Non si tratta però dell’unica conferma, altri studi ne avevano già confermato l’efficacia: il cannabidiolo (Cbd) presente nella maijuana rallenta la crescita delle cellule tumorali e inibisce la formazione di cellule che nutrono i tumori, contribuendo così a combattere il cancro e le metastasi.
Inoltre queste sostanze riducono il dolore, la nausea e altri effetti correlati alla malattia e alla chemioterapia.
Tra gli studi più noti troviamo quello dello scienziato britannico Wai Liu, oncologo presso l’Università di scuola medica di Londra, St. George, il quale ha dichiarato (ecco lo studio):
Ci sono un sacco di tumori che dovrebbero rispondere abbastanza bene a questi agenti della Cannabis.

Se pensiamo che le compagnie farmaceutiche spendono miliardi di sterline cercando di sviluppare nuovi farmaci, che hanno come target questi percorsi, quando la Cannabis fa esattamente la stessa cosa.

Abbiamo qualcosa, prodotto naturalmente, che incide sugli stessi percorsi affrontati dai farmaci che costano miliardi.

Un altro esempio degno di nota che sostiene questa tesi risale al 2007, quando venne pubblicato uno studio del California Pacific Medical Center in cui si dimostrava che il cannabidiolo uccide le cellule cancerose del cancro al seno, distruggendo i tumori maligni spegnendo il gene ID-1: la proteina più importante per quanto riguarda lo sviluppo dei tumori.
Questa molecola è solitamente presente solo durante lo sviluppo embrionale, ma nei malati di cancro al seno (e non solo) sembra attivarsi causando così la diffusione delle metastasi.
Cristina Sanchez, pubblicò i suoi studi nel 1998 quando stava studiando il metabolismo cellulare e, analizzando le cellule tumorali del cervello, che crescono molto più velocemente delle cellule normali, notò che queste morivano ogni volta che erano esposte ai tetracannabinoidi (il famoso Thc).


CHEMIOTERAPIA verso la CANAPA

 

CANAPA vs CHEMIOTERAPIA
SONO MIGLIAIA GLI STUDI SULLA CANAPA TUTTI UGUALMENTE SPARTITI SU DUE FRONTI, uno continua a dichiarare la nocività di questa pianta e ha l’appoggio e la pubblicità dei governi proibizionisti, e l’altro invece demarca i poteri terapeutici della cannabis contro gli interessi di case farmaceutiche ma col sostegno da parte di chi, grazie alla marijuana, è guarito.
Difficile informare correttamente gli utenti: in Italia, infatti, si continua a leggere di “buchi al cervello” causati dall’uso di marijuana, mentre il Ministro della Salute israeliano ha riconosciuto l’utilità terapeutica della Cannabis, annunciando linee guida per regolarne la produzione e la distribuzione da parte dello stato. 
 DOTT.DONALD TASHKIN
DOTT.DONALD TASHKIN
UNA RECENTE RICERCA CONDOTTA DAL DOTT.DONALD TASHKIN (Università di Los Angeles) ha dimostrato che l’incidenza di cancro al polmone nelle persone che fumano cannabis è minore rispetto a quella delle persone che non fumano del tutto!
Sono ormai stati individuati 421 composti chimici nella pianta della cannabis, tra questi molti con significative proprietà antitumorali anche a basse dosi, e quindi 1° effetto ANTIPROLIFERANTE: uno dei segni classici della cellula cancerogena è che continua a riprodursi quindi fermare tale riproduzione è un effetto antiproliferante; la cannabis riesce a farlo.
2° effetto ANTIANGIOGENESI: i cannabinoidi impediscono al tumore di sviluppare nuovi vasi capillari e quindi di crescere.
3° effetto ANTIMETASTASI: i cannabinoidi impediscono alle cellule cancerogene di trasmettersi in altri tessuti.
4° effetto APOPTOTICO: l’apoptosi è la capacità dei cannabinoidi di accelerare la morte delle cellule anomale sicuramente efficaci cure per il cancro.
Le ricerche ci dimostrano che le proprietà della cannabis si dividono nelle seguenti categorie:
IL PROF. MANUEL GUZMAN
IL PROF. MANUEL GUZMAN
IL PROF. MANUEL GUZMAN (professore di biochimica e biologia molecolare all’università di Madrid) dichiara che la capacità dei cannabinoidi di uccidere le cellule malate proteggendo le cellule sane, è molto importante: nel caso del cancro al cervello, a causa della barriera emato-encefalica, che protegge il cervello dai composti chimici che circolano nel sangue, diventa difficile e a volte impossibile trattare i pazienti con chemioterapici senza causare danni collaterali.  
L’unicità dei cannabinoidi e che possono penetrare la barriera emato-encefalica, raggiungere direttamente le cellule cancerogene del cervello attraversando la membrana cellulare, e indurre la morte esclusivamente delle cellule malate.
Quello che più scandalizza è che anche dove l’uso terapeutico della marijuana è legalizzato, solo una scarsa percentuale dei malati è informato sulla possibilità di questa cura, e che tali informazioni derivano dagli amici, dai media (principalmente internet), e non dai medici nonostante si tratti di una cura reale ed efficace.
Rick_SimpsonIN CANADA RICK SIMPSON, produttore e donatore di “Hemp Oil”, è ricercato: l’accusa a Simpson è la mancanza di valore scientifico delle sue teorie e la sperimentazione senza autorizzazione da parte del ministero della sanità, ma sono inconfutabili i suoi successi e senza alcuna conseguenza negativa.
Anche se la gente guarisce, lui non deve ne donare ne suggerire l’uso di olio di canapa. Purtroppo la creazione di medicine è in mano alle multinazionali del farmaco, che sembrano avere altri interessi rispetto la salute del paziente. A tal proposito forniamo delle informazioni sulla chemioterapia, unica terapia riconosciuta per combattere il cancro.
Partendo dal presupposto che risulta che ci siano più pazienti malati di tumore che muoiono a causa della chemioterapia piuttosto che di cancro e che tali statistiche mediche presentano queste morti come “successi” della chemioterapia, perché il paziente non è morto a causa del cancro, un malato di tumore che dovrà sottoporsi alla chemioterapia viene avvertito che questa cura provocherà nausea, vomito, caduta dei capelli, oltre a effetti collaterali soggettivi come la depressione, derivata spesso dal dolore che causa tale cura.
 l’Istituto Superiore di Sanità italianoQUELLO CHE PERO’ I MEDICI NON CI DICONO e quello che l’Istituto Superiore di Sanità italiano ha fatto stampare su un fascicolo dal titolo “Esposizione professionale a chemioterapici antiblastici” per gli “addetti ai lavori”, cioè per coloro che solamente maneggiano le fiale che contengono le sostanze chimiche per la chemio (infermieri professionali e/o medici).
Il fascicolo avverte della pericolosità di certe sostanze e, alla voce Antraciclinici (chemioterapico), c’è scritto: “Stomatite, alopecia e disturbi gastrointestinali.
La cardiomiopatia, un effetto collaterale caratteristico di questa classe di chemioterapici, può essere acuta, raramente grave o cronica – mortalità del 50% dei casi. Tutti gli antraciclinici sono potenzialmente mutageni e cancerogeni”. Alla voce Procarbazina (chemioterapico) c’è scritto: “E’ cancerogena, mutagena e teratogena (malformazione nei feti) e il suo impiego è associato a un rischio del 5-10% di leucemia acuta, che aumenta per i soggetti trattati anche con terapia radiante”.
Quindi, per curare il cancro, si utilizzano delle sostanze chimiche che sono cancerogene, mutagene e teratogene. L’A.I.A.N. (Associazione Italiana per l’Assistenza ai malati Neoplastici) ci fornisce il costo di un trattamento chemioterapico: “ Il costo medio dei cicli chemioterapici varia sensibilmente in base ai farmaci.
Comunque il costo si aggira su svariate decine di migliaia di euro per i vari cicli, fino a 50.000€. Nel “Giornale italiano di Farmacia clinica” del 21 febbraio 2007 sono stati pubblicati i costi per “l’uso dei farmaci citotossici nei cicli di chemioterapia “platinum-based” analizzati per 100 pazienti e 6 cicli di terapia”. In tale documento si trovano cifre colossali (si arriva a 548.955 euro) che si riferiscono solamente ai costi dei farmaci chemioterapici.
Se a questo sommiamo i costi della somministrazione, premedicazione e reazioni avverse, il totale ha dell’incredibile: “Sei cicli soltanto di chemioterapia costano per ogni paziente una cifra che va da 4.520 euro a 8.420 euro”. Viviamo inoltre nell’illusione che la chemioterapia sia gratuita, perché non è l’ammalato a pagarla direttamente ma, in realtà, siamo noi tutti contribuenti a pagare sotto forma di prelievi fiscali (tasse).big_pharma
I NUOVI MALATI DI TUMORE SOLO IN ITALIA, sono ogni anno circa 270.000, un giro di affari annuo di miliardi di euro. Con cifre del genere, pagate dal Sistema Sanitario Nazionale e quindi sottratte alla comunità, il potere di lobbies di Big Pharma è così forte che riesce a tenere celate le terapie non convenzionali e tappare la bocca a tutti quei ricercatori indipendenti che hanno il coraggio di mettere la salute della persona davanti agli interessi economici. 
La canapa è vietata per legge. Le ragioni sono svariate, ma sicuramente il suo elevato effetto terapeutico è tra queste. La recente legge comunitaria europea, neanche a farlo apposta, mette al bando qualsiasi proprietà curativa delle piante, compresa la camomilla per l’insonnia.
L’uso di una pianta per scopo terapeutico sarà consentito solo se testata e approvata con veri e propri “protocolli standard”, al pari di un qualsiasi farmaco. Questo farà lievitare il costo di qualsiasi prodotto, tanto da renderne sconveniente la commercializzazione, proprio come si fece all’inizio con la canapa (Vedi: Marijuana Tax Act – 1937).
Tutto questo per salvaguardare la nostra salute o per amplificare le nostre patologie e spendere di più in farmaci?
>Fonte< Redatto da Pjmanc: http://ilfattaccio.org

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