giovedì 27 febbraio 2014

NAZIONALIZZARE 1 BANCA



 
NAZIONALIZZARE 1 BANCA : RISPARMIARE 88 MILIARDI/ANNO D'INTERESSI


MANIFESTO "Ai 2 laghi"
FERRARA, lì 18 Febbraio 2014.
Si è svolto, l’1 e 2 Febbraio 2014 a Gambulaga (FE) presso l’Agriturismo “Ai due Laghi”, promosso dal “GruppoEconomia Ferrara” e “Progetto Verità” di Bologna, un incontro programmatico-organizzativo, con la partecipazione di personalità di altissimo profilo professionale sul piano economico e storico; hanno partecipato anche esponenti dei due gruppi di studio.
Allegato 2


Nell’art. 123 del Trattato unificato si dice che la BCE non può prestare direttamente agli Stati dell’eurozona, ma può solo prestare al sistema bancario che poi presta agli Stati.



Al comma 2 del Trattato stesso si dice che se ci fosse una Banca di proprietà pubblica cioè statale, questa potrebbe accedere al noleggio di denaro al tasso dello 0,25%.

Questa banca di proprietà dello Stato potrebbe noleggiare il denaro allo Stato per esempio allo 0.30%.

Lo 0,30 % di 2.200 miliardi è pari a 6,6 miliardi!



94,6-6.6=88 miliardi di €. in meno di interessi!

La Banca Centrale Europea è l’unico organismo che ha il diritto di stampare moneta, lo dovrebbe fare secondo parametri fissi ma data la crisi Draghi è riuscito ad aggirarli ed è lui alla fine che stabilisce quanta moneta cartacea si stampa. Da notare che nessuno di noi europei lo ha eletto.


Tale istituto, non consegna il denaro emesso agli stati al prezzo di fabbricazione (ipotizziamo 30 centesimi per la stampa di una banconota da 500€., quasi nulla per il denaro virtuale), bensì lo presta al suo valore nominale (ad esempio nel caso della banconota da 500€. costata 30 centesimi, 500 €. di valore nominale) e in più chiede un piccolo interesse pari allo 0,25%.

Questo è il sistema attraverso il quale oggi viene emessa la moneta in Europa.

Nulla risulterebbe essere problematico (a parte la storia dell’interesse) se tale istituto, la Banca Centrale Europea, che emette l’Euro a regime di monopolio, fosse pubblico e se quindi gli stati chiedendo denaro si indebitassero con loro stessi (come accade in Giappone).

Tuttavia, tale istituto, proprio pubblico, non è.

La Bce è una banca privata, di proprietà degli azionisti delle banche centrali dell’Eu, tutti enti ed organismi non statali, tra costoro ci sono anche alcune delle nostre banche private.

La Banca privata BCE, che è arrogata d'emettere l'entità carta straccia €., potrebbe benissimo affidare la carta allegramente colorata ai singoli Paesi, intesi come entità Stato ovvero comunità riconosciuta nel globo terracqueo come dei propri cittadini.

Sapendo che questa è quasi un'utopia, aggiriamo parzialmente il problema facendo diventare il MPS una banca pubblica, come hanno già fatto con decine (se non centinaia) di banche in Germania e con parecchie banche in Francia e con alcune banche in altri paesi euro.

Perché suggeriamo proprio MPS invece che ne so, la Cassa depositi e prestiti?

Innanzitutto MPS è UN FORNITORE della BCE, OVVERO, sul mercato primario la BCE noleggia la carta colorata emessa con il sudore di spingere un tasto plastificato di una tastiera (0,30 €. circa il costo di questa fatica) al T.U.S. attuale dello 0,25% ai suoi fornitori privilegiati di cui in Italia c'è anche MPS.

MPS quindi è già pronta per essere affidata come banca pubblica, ne ha tutte le caratteristiche, la principale è proprio essere una delle banche privilegiate fornitrici della BCE.

Secondo aspetto importante è che i 5 miliardi di debiti di MPS non diventerebbero più un problema in quanto potranno essere assorbiti in pochi anni, ricomprandoli tramite lo Stato italiano dalla Banca pubblica, un po' come il tapering, ovvero il riacquisto graduale dei titoli carta straccia da parte della FED statunitense (65 miliardi di $. al mese), si potrebbe assorbire il debito con 80 milioni di €. al mese comodamente.

Documento elaborato e Creato da  Alberto De Carli

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