mercoledì 9 aprile 2014

DISTRUGGERE IL NOSTRO PIANETA






DISTRUGGERE LENTAMENTE IL NOSTRO PIANETA






Articolo inedito di Rosalie Bertell (2010)

Siamo tutti figli dell’universo. Miliardi di anni prima che nascessimo, l’altoforno delle stelle produceva, in prolifica abbondanza, gli elementi chimici di base che servono a tutte le forme di vita, e le supernove si sacrificavano per dare vita alle sostanze chimiche e ai metalli di cui i nostri corpi hanno bisogno. Oltre quattro miliardi di anni fa il pianeta Terra fu formato. Né troppo vicino, né troppo lontano dal nostro sole, in modo che la temperatura fosse quella giusta per la vita. Il nostro pianeta formò la Luna, che vegliasse sulla notte, e desse i cicli vitali e le maree. All’inizio l’acqua ricoprì il pianeta formando una minestra chimica nella quale si formarono lunghe molecole e le proteine a partire dagli elementi provenienti dalle stelle. Poi le acque si ritirano a formare gli oceani e le terre asciutte fiorirono di erbe, alberi, fiori, insetti, farfalle, uccelli, anfibi, animali di tutti i tipi e gli esseri umani. Quale gratitudine immensa dobbiamo avere per questo dono magnifico della vita e di tutto quello che ci serve per mantenerla, nelle ultime centinaia di migliaia di anni. Ciononostante, oggi è minacciata come non mai nella sua lunga storia.
Mentre la comunità civile della terra ha cercato di liberarsi delle armi nucleari negli ultimi 65 anni, alcune nazioni sviluppate economicamente si sono tranquillamente avventurate nell’arena della geo-guerra. I geo-armamenti sono stati di recente introdotti al grande pubblico come un “nuovo” modo, ad alta tecnologia, per limitare le conseguenze del riscaldamento globale, che è stato chiamato GEOINGEGNERIA. La geoingegneria è definita come l’ingegnerizzazione climatica su scala planetaria della nostra atmosfera: il che significa, manipolare il nostro clima, i nostri oceani, e lo stesso pianeta. I metodi che vengono proposti in geoingegneria sono già diventati una realtà nonostante la totale assenza del pubblico dibattito, senza alcuna informazione, senza una supervisione democratica. È basata su una profonda comprensione del sistema terrestre, acquisita grazie alle esplorazioni spaziali, e sta crescendo esponenzialmente.
Perché questi piani non sono stati resi noti, e discussi pubblicamente, specialmente nelle cosiddette ‘democrazie’, dal momento che sono cominciati subito dopo la seconda guerra mondiale? A questa domanda dà la risposta un geo-ingegnere al congresso del febbraio 2010 dell’associazione americana per lo sviluppo delle scienze (AAAS): “… numerosi studi suggeriscono, tuttavia, che la gente giudichi principalmente in relazione ai propri valori, credenze, visione del mondo ed emozioni. I fatti giocano un ruolo secondario. Questo divario non può essere colmato riempiendo la gente di fatti, o cercando di rendere il pubblico più acculturato scientificamente…”
Allo stesso modo, dal punto di vista legale ci si deve confrontare col fatto che nessuno è legittimo proprietario dell’atmosfera terrestre, e la valutazione degli impatti ambientali delle manipolazioni climatiche non sono richiesti per legge. Oltre a ciò, la segretezza è una caratteristica intrinseca della cultura militare! Le conseguenze di questi esperimenti globali hanno profondi impatti sulla vita stessa! Chiaramente la collettività e tutto ciò che mantiene la vita stessa sono sotto attacco e nessuno ha considerato chiaramente, né provato ad ipotizzare le possibili conseguenze, né tantomeno ha cercato approvazione o permesso dalla collettività a rischio.
Il passato
Fin dai processi di Norimberga successivi alla seconda guerra mondiale sono stati chiaramente stabiliti i principi guida delle sperimentazioni sugli esseri umani. Proprio il primo principio dice: “Le persone coinvolte devono essere legalmente in grado di dare il consenso, e dovrebbero essere messe in grado di esercitare la libertà di scelta, senza costrizioni dall’esterno, senza frode, inganno, coercizione o altre forme di limitazione della libertà; dovrebbero avere sufficiente conoscenza e comprensione della materia in oggetto in modo da poter formulare una decisione informata. Questo ultimo elemento richiede che prima dell’accettazione da parte di chi sarà soggetto all’esperimento debba essergli/le resa nota la natura, la durata e lo scopo dell’esperimento, il metodo e i mezzi con i quali l’esperimento è condotto; gli devono essere rese note tutte le possibili conseguenze negative che ragionevolmente possono accadere; e gli effetti sulla sua salute che la partecipazione a questo esperimento può comportare” (Rif.1).
Mi sembra abbastanza evidente (sebbene il mio non sia un parere legale) che una sperimentazione che coinvolge il sistema vitale di una persona, la terra stessa, sia un esperimento che rientra in questa casistica e richieda un consenso informato!
Fin dal 1946 la General Electric scoprì che rilasciando ghiaccio secco in una stanza fredda poteva ‘creare’ cristalli di ghiaccio simili a quelli che si trovano nelle nuvole. A distanza di pochi mesi da questa scoperta già si rilasciava, tramite aerei, ghiaccio secco su nuvole di tipo cumuli, in modo da convertire le particelle di vapore in cristalli di ghiaccio, per vederli precipitare sulla terra come neve! Nel 1950 i ricercatori industriali scoprirono che lo iodato di argento aveva lo stesso effetto. L’era delle modifiche climatiche era iniziata e nessuno si era preoccupato del diritto della gente di sapere ed eventualmente approvare tali sperimenti! Lo scopo dichiarato inizialmente per la creazione di queste piogge era per rendere più fertili le aree desertiche degli stati pianeggianti. Si dice che la Russia abbia usato queste capacità di causare la pioggia che far precipitare il fall-out di Chernobyl ed impedirne l’arrivo su Mosca.
L’escalation
Durante la corsa alla Luna, all’inizio del 1958, sia gli astronauti russi che quelli americani scoprirono le fasce di Van Allen, cinture magnetiche della terra a protezione del potere distruttivo delle particelle cariche dei venti solari. Fra l’Agosto e il Settembre 1958, nel Progetto Argus, la Marina Militare statunitense fece esplodere tre bombe nucleari a fissione a 480 km di altezza sull’Atlantico del Sud, nella fascia più bassa delle cinture di Van Allen. L’agenzia USA per l’energia atomica lo definì “il più grande esperimento scientifico mai intrapreso dall’uomo” (Rif.2). Tale “esperimento” causò conseguenze in tutto il mondo fra cui diverse aurore boreali. Gli effetti a lungo termine di tali incredibili distruzioni, avvenute prima che si capisse profondamente il valore e il significato delle fasce di Van Allen, non sono mai stati resi pubblici.
Il ‘grande’ esperimento fu ripetuto una seconda volta sull’Oceano Pacifico il 9 Luglio 1962 col progetto Starfish. Tre apparati nucleari, da 1 kilotone, un megatone, e uno da molti megatoni, furono fatti esplodere, danneggiando seriamente la parte bassa delle fasce di Van Allen e variandone la forma e l’intensità. Gli scienziati fecero una previsione che le fasce non sarebbero tornate alla loro forma originaria prima di un centinaio d’anni (nella migliore delle ipotesi!) (Rif.3, 4). Questo preoccupò così tanto l’astronomo della Regina d’Inghilterra che da allora divenne un convinto anti-nuclearista.
Nel 1962 la Marina Militare USA usava raggi di elettroni per ionizzare e de-ionizzare aree dell’atmosfera simulando lampi. Nello stesso anno il Canada iniziò a lanciare satelliti nella ionosfera terrestre e a simulare chimicamente il plasma (*).
Più avanti nel 1962 l’URSS intraprese simili esperimenti planetari creando tre nuove fasce di radiazione fra i 7.000 e i 13.000 km sopra la Terra. I flussi di elettroni nelle fasce di Van Allen da allora non sono più tornati nel loro stato precedente (Rif.5, 6).
Zbigniew Brzezinski, consigliere degli affari esteri dei presidenti J.F. Kennedy e Johnson durante la guerra del Vietnam propose di usare lampi artificiali come armi d’offesa nel progetto Skyfire e uragani nel progetto Stormfury (Rif.7). Secondo Lowell Ponte, autore del libro The Cooling, i militari esplorarono anche la possibilità di distruggere lo strato di ozono sopra il Nord Vietnam con laser o elementi chimici, per causare danni ai raccolti e alle popolazioni.
Gli effetti
L’assemblea generale delle Nazioni Unite fu così allarmata da queste attività che il 10 dicembre 1976 approvò una Convenzione sulla proibizione dell’uso a fini militari e comunque ostile a qualunque tipo di modificazione del clima. Tuttavia, non inclusero i progetti “pacifici”, come neanche la “pura ricerca”, progetti per l’energia solare o progetti di sviluppo industriale. Nessun cenno al consenso informato della popolazione. I governi semplicemente cambiarono la loro posizione nelle pubbliche relazioni. Ad esempio, gli USA cominciarono le ricerche sul clima finalizzate ad aumentare la produzione di cibo nelle pianure nord-americane. Analogamente la Russia, con ricerche per aumentare la produzione di cibo.
Per oltre 50 anni gli esperimenti sulle modificazioni atmosferiche sono stati fatti o tramite l’aggiunta di reagenti chimici che causano reazioni che possono essere o non essere viste dalla Terra, come le aurore boreali (Rif.9), o campi d’onda che usano il calore o forze elettromagnetiche (Rif.10), o anche esplosioni nucleari nell’atmosfera. Quest’ultime interrompono o alterano il normale moto ondoso delle atmosfere più alte, spesso inducendo modificazioni climatiche nella troposfera.
Gli elementi chimici rilasciati nell’atmosfera comprendono bario clorato, bario nitrato, bario perclorato e bario perossido. Sono tutti infiammabili e distruttivi dello strato di ozono. Solo nel 1980, circa 2000 kg di elementi chimici furono rilasciati nell’atmosfera di cui 1000 kg di bario e 100 kg di litio. Il litio è un elemento chimico tossico altamente reagente facilmente ionizzabile dal sole. Questo aumenta la densità della ionosfera inferiore e crea radicali liberi in grado di causare ulteriori modificazioni chimiche (Rif. 11). Sebbene questi esperimenti facciano chiaramente parte dell’ambizione militare di controllare il clima come arma, non si ha traccia di rapporti pubblici sulle conseguenze sul clima. Viene invece data la colpa dello svuotamento dell’ozono ai deodoranti per il corpo, all’acqua di colonia, agli spruzzatori e distributori di farmaceutici!
In realtà, divenne evidente sin dagli inizi degli anni ‘70 che i 300 Megaton di test di bombe nucleari nell’atmosfera operati dagli USA, URSS e da UK fra il 1945 e il 1963 aveva svuotato lo strato di ozono del 4% e danneggiato seriamente embrioni umani, feti, bambini, adulti e l’intero ambiente vitale (Rif.12).
Anche gli aerei militari supersonici e i razzi danneggiano lo strato di ozono e causano cambiamenti atmosferici. Questo fu reso pubblico nei notiziari serali degli anni ‘70, e probabilmente ebbe l’effetto di influenzare le decisioni delle compagnie commerciali che rifiutarono i voli supersonici, con l’eccezione del Concorde. Tuttavia, il pubblico presto diresse altrove la propria attenzione e si dimenticò il problema dei voli supersonici e dei test nucleari quando fu posta l’attenzione sui frigoriferi come causa del buco dell’ozono che danneggiava la salute umana e i raccolti in diverse parti del mondo, specialmente nella punta estrema del Sud America. L’uso civile del CFC fu messo all’indice ma non era quello il vero problema.
Nel 1974, le ricerche USA sul riscaldamento della parte più bassa della ionosfera, cominciate alla Pensilvania University, si spostarono in Colorado, Plattsville, Arecibo, Puerto Rice e Armidale, New South Wales, Australia. Questo indusse il Senato USA ad introdurre una legislazione per portare tutta la sperimentazione militare sulle modificazioni climatiche sotto il controllo di una commissione civile di supervisione. Sfortunatamente, questa legge non passò al Congresso.
Nel 1981, il Riscaldatore Ionosferico di Plattsville si spostò al sito di lancio missili di Poker Flats in Alaska. Un secondo laboratorio di Fisica del Plasma (per lo studio della ionosfera) si trova a Two Rivers, in Alaska, e si chiama HIPAS (High Power Auroral Stimulation). Sulle colline ai piedi delle Rocky Mountains , vicino a Gakona, Alaska, è stata costruita dalla marina e dall’esercito USA una massiccia schiera di trasmettitori, chiamata HAARP (High Active Auroral Research Project). È composta da 180 torri di trasmissione in schiera, sebbene abbia iniziato ad operare nel 1994 con una prima schiera di 48 torri. C’è motivo di credere che HAARP si possa ulteriormente espandere a 384 e poi fino a 720 torri di trasmissione. Questo potente trasformatore sincronizzato è affiancato da una serie di SuperDARNS (Dual Auroral Radar Networks) che monitora continuamente gli effetti della manipolazione della ionosfera da parte di HAARP sulla superficie terrestre (Rif.13).
Appare oggi chiaro che si può ‘pilotare’ la corrente a getto, definendo la linea di demarcazione fra aria calda e aria fredda nelle regioni geografiche; o manipolare le grandi correnti di vapore che spostano la pioggia dai tropici alle zone temperate, causando siccità o inondazioni. Gli episodi naturali di instabilità come monsoni, uragani, tornado, ecc. nell’atmosfera possono essere accentuati aggiungendo energia. L’iniezione di petrolio nelle placche tettoniche, o la creazione di vibrazioni artificiali con impulsi elettromagnetici può causare terremoti.
Con questo non si vuole dire che le sperimentazioni militari siano la causa di tutti gli eventi atmosferici e delle variazioni climatiche. Si vuole qui sottolineare come sia oggettivamente difficile separare, in ogni evento, la quota genuina da quella artificiale indotta dagli esperimenti militari. L’aumento di fenomeni atmosferici violenti è evidente a tutti! Che Madre Terra stia cercando di darci un messaggio? É solo l’economia civile la responsabile per il cambiamento climatico? Credo proprio di no!
Il futuro
Non sono solo gli USA responsabili di questo attacco ad alta tecnologia al sistema terrestre! Perlomeno Russia, Cina, Regno Unito, Australia, Canada e Giappone sono coinvolti. I geo-guerrafondai vorrebbero, io credo, uscire allo scoperto con esperimenti ancora più rischiosi, ottenendo l’approvazione pubblica e magari ottenere anche il titolo di “eroi del cambiamento climatico”! Alla conferenza di Copenhagen sul cambiamento climatico, nel 2010, i geoguerrieri ebbero il loro momento di gloria mascherando la geoingegneria come una “soluzione al problema del cambiamento climatico”. Quelli che sanno dei tentativi militari di preparazione di una guerra sul clima hanno motivo di allarmarsi!
Più di recente, il 19 settembre 2010, la Marina Militare statunitense intraprese uno studio sulle nuvole artificiali chiamato CARE (Charged Aerosol Releases Experiment). Il laboratorio di ricerca della Marina e il programma di test del dipartimento della difesa spaziale usarono un missile suborbitale a quattro stadi Black Brant XII della NASA da Wallops Island, Virginia, per spargere ossido di alluminio e pula, creando una nuvola artificiale nell’atmosfera terrestre più alta a 280 km dalla superficie terrestre (di solito le nuvole stanno al massimo ad una altezza di 80,5 km dalla superficie terrestre, nella mesosfera). Era previsto che la nuvola risplendesse nell’oscurità. L’alluminio, ovviamente, alla fine è ricaduto sulla terra, inquinando l’oceano e i raccolti delle fattorie, avvelenando il cibo che mangiamo. Questi test possono anche danneggiare i vari confini atmosferici che proteggono la vita sulla terra e nessuno sa che effetto avranno sul clima, sull’agricoltura, la salute umana o se altereranno le radiazioni infrarosse o ultraviolette che arrivano sul pianeta Terra! Gli allevamenti marini degli USA, incluso il National Marine Sanctuary, sono messi a rischio da tali esperimenti. Pare che l’oscuramento prodotto da questa nuvola artificiale sulla East Coast degli Stati Uniti nell’autunno del 2009 causò insolite nevicate e clima invernale. Altre conseguenze non sono state riportate (Rif.14,15,16,17).
Altri esperimenti analoghi comprendono: il Unified Aerosol Experiment (UAE 2) negli Emirati Arabi Uniti nel 2004 e sette studi nel sud est asiatico condotti a Singapore nel 2007. La Terra è di fatto già diventata una ‘vittima della ricerca’ del militarismo ed è giunta l’ora di fermare la geoingegneria che è una inutile e crudele farsa e un crimine contro la vita stessa! La società civile non deve permettere che a questi geo-guerrieri sia data una pubblica benedizione per continuare la loro opera di distruzione del pianeta!


Metteremmo il nostro pianeta nelle mani di coloro che per oltre 65 anni hanno dimostrato una totale incuranza del suo stato di salute? Getteremo alle ortiche questo meraviglioso pianeta, come pezzettini di plastica inutili? È giunta l’ora di onorare e proteggere questo pianeta terra come le popolazioni indigene hanno fatto per migliaia di anni. Dobbiamo riconoscere che la nostra filosofia di vita è fallace, dal momento che ci ha condotto a questa crisi. È giunto il momento di mettere in discussione il sistema patriarcale, che implica la dominazione su tutte le altre forme di vita; e il capitalismo gretto che richiede una eccessiva forza militare per salvaguardare il suo avido accumulare di risorse naturali. Dobbiamo accettare un doloroso piano per un futuro più intelligente, umano e femminile.
C’è un grande bisogno di promuovere uno sguardo più sobrio al nostro stile di vita globale, alla nostra filosofia di vita, all’ingegneria sociale in modo che noi esseri umani, tutta la vita e tutto il pianeta terra possa conoscere un lungo e florido periodo di pace e prosperità! Il nostro Sole ha ancora 4 o 5 miliardi di anni di energia con la quale benedirci: non sprechiamoli!
(*) Il plasma è il quarto stato della materia. Partendo dallo stato solido, passando agli stati più energetici, quello liquido e quello gassoso, il plasma contiene ancora più energia e contiene molecole che sono dissociate in ioni positivi e negativi. Per esempio, le molecole dell’acqua in aria possono essere convertite in HO+ e H-, ioni positivi e negativi. Un esempio di plasma è il fulmine.
Riferimenti
1. Trials of War Criminals before the Nuremberg Military Tribunals under Control Council Law No. 10, Vol. 2, pp. 181-182.. Washington, D.C.: U.S. Government Printing Office, 1949.
2. New York Times, 19 March 1959
3. Multimedia Encyclopedia 1996 and 1998.
4. Microsoft Encarta Multimedia Encyclopedia, 1999.
5. Keesings Historisch Archief (K.H.A.) 13-20 August 1961, 11 May 1962, and 29 June 1962.
6. Nigel Harle, “vandalizing the Van Allen Belts”, Earth Island Journal, Winter 1988-89, p.11.
7. Zbigniew Brezinski, Between Two Ages: America’s Role in the Technetronic Era, Penguin Books, Cambridge, MA 1976.
8. Lowell Ponte, The Cooling, Prentice-Hall Inc., Upper Saddle River, NJ, 1976.
9. “Northern Lights Thrill Sky Watchers from Texas to Ohio”, Kansas City Star, 10 Nov. 1991.
10. The NASA / U.S. Air Force CRESS 1990 Press Kit outlines an atmospheric NASA testing program (linked to H.A.A.R.P. and the U.S. Air Force, that could produce the Vibrant Spectrums (auroras)
11. Nick Begich and Jeane Manning, Angels don’t Play this HAARP, Earth Pulse Press, Anchorage, AK, 1995.
12. Long-term effects of Multiple Nuclear Weapons Detonations, U.S.. National Academy of Science, 1975
13. Rosalie Bertell, Planet Earth: the Latest Weapon of War, The Women‟s Press, London, 2000; p.119-128]
14. “U.S. Navy & NASA Dust Cloud Experiments May Begin on Tuesday, September 15, 2009” Live Science.com September 14, 2009 Article By Clara Moskowitz, Staff Writer (Actually occurred on 19 September)
15. An Update on the Charged Aerosol Release Experiment (CARE) Paul A. Bernhardt – Paul.Bernhardt@nrl.navy.mil
16. - The NASA / U.S. Air Force CRESS 1990 Press Kit outlines an atmospheric NASA testing program (linked to H.A.A.R.P. and the U.S. Air Force, that could produce the Vibrant Spectrums (auroras)
17. http://science.nasa.gov/science-news/science-at-nasa/2003/20jun_tmaclouds/

Tradotto da A. Medici per NoGeoingegneria

Si ringrazia Claudia von Werlhoff per la gentile concessione


Fonte:
Slowly Wrecking Our Planet 2010 Rosalie Bertell
http://www.pbme-online.org/wp-content/uploads/2013/09/Bertell.Slowly-Wrecking.pdf

Nota:
Rosalie Bertell, prima di spegnersi, ha visto nascere l’edizione tedesca del suo libro ‘Planet Earth. The Latest Weapon of War’, un’iniziativa di Claudia vonWerlhoff. Il suo libro precedente per il quale ha ottenuto il Right Livelihood Award No Immediate Danger? The Future of a Radioactive Earth è anch’esso apparso in Germania (nel 1987).
Il testo qui presente è tratto dal libro ‘Kriegswaffe Planet Erde’ .
Il Movimento Planetario per Madre Terra” (www.pbme-online.org) aveva raccolto denaro per tradurre e pubblicare il “Pianeta Terra” in tedesco, includendo le ultimissime scoperte dal 2000 al 2011, e includendo contributi di Vandana Shiva, di Clive Hamilton (australiano), di Dominik Storr (avvocato tedesco specializzato in cause ambientali) e di Werner Altnickel (attivista tedesco). Recentemente è uscita la seconda edizione.

Vedi anche:
Personaggio di spicco Rosalie Bertell



Dalle fasce di Van Allen al fallout radioattivo e al clima.

Ricercatori della NASA simulano la guerra nucleare contro l’effetto serra

Hiroshima e Nagasaki , i primi test di una lunga serie.



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