martedì 2 dicembre 2014

EPIPHANIUS - MASSONERIA E SETTE SEGRETE - Capitolo II - LA GNOSI 1



MASSONERIA E SETTE SEGRETE
 
EPIPHANIUS


La faccia occulta della storia
PARTE PRIMA


MYSTERIUM INIQUITATIS
3] CAPITOLO II


LA    G N O S I


La gnosi – dice Albert Pike – è l’essenza e il midollo della Massoneria 1.
La Massoneria è la gnosi; [i massoni sono] i veri
gnostici che continuano la loro millenaria tradizione 2.


Alexandrian”, probabile pseudonimo di un alto iniziato, scrive nella sua “Storia della filosofia occulta” (Storia della filosofia occulta di Sarane Alexandrian) 3, citando uno dei massimi esponenti moderni del pensiero gnostico, Henri-Charles Puech http://it.wikipedia.org/wiki/Henri-Charles_Puech :

Avere la Gnosi (Conoscenza) significa sapere che cosa siamo, da dove
veniamo e dove andiamo, che cosa ci può salvare,
qual è la nostra nascita e qual è la nostra rinascita
 
E alla serie delle domande: “Perché sulla terra esistono tante religioni, invece di un’unica fede?"
Quale scegliere e secondo quale criterio preferirla alle altre? Come stabilire chi ha torto o ragione, tra il pagano, l’ebreo o il cristiano, tra chi è sicuro della metempsicosi e chi attende il Giudizio Universale?
Fa seguire considerazioni degne della massima attenzione:



Una risposta troppo immediata a queste domande drammatiche e problematiche trasformano l’individuo in un ateo, che rifiuta globalmente tutte le religioni proprio per le loro divergenze, o in un fanatico che si chiude rigidamente nella propria fede evitando di analizzare le altre, per timore che questa venga intaccata. Lo gnostico, invece, usa la Gnosi come un filtro attraverso il quale setaccia e analizza le religioni e le filosofie, per trattenere il meglio di ognuna. 
Elabora così una religione intellettuale, basata su una rigorosa cultura invece di una religione rivelata che giustifica i propri postulati inverosimili e assurdi facendo ricorso a visioni, estasi, allucinazioni auditive 4.

Gnosi e dottrina gnostica

La gnosi è una dottrina sincretista sorta pressoché contemporaneamente al Cristianesimo, verosimilmente in ambiente ebraico (si suole ravvisare nel samaritano Simon Mago http://it.wikipedia.org/wiki/Simone_Mago di cui parlano gli Atti degli apostoli, il suo primo maestro) con forti influssi neoplatonici, ma anche di altre religioni, in particolare iraniche 5.
Il suo nome deriva dalla parola greca “gnosis” che significa “conoscenza”. Questa parola non deve trarre in inganno: la conoscenza di cui i suoi adepti si vantano depositari non è fondata su basi razionali, ma sulla consapevolezza (conoscenza) della propria divinità, sulla convinzione cioè di possedere in sé una scintilla divina imprigionata nel carcere del corpo o, più in generale, del mondo materiale, un mondo pesante e tenebroso, un mondo di esilio creato bensì da un Dio, ma da un Dio inferiore e stolto identificato col Dio Creatore dell’Antico Testamento e dei Cristiani.
Le dottrine gnostiche ci sono giunte sovente espresse sotto forma di miti tortuosi e stravaganti, ma tutte presentano connotazioni comuni ben individuabili. In stringata sintesi:
 
«Alla base dell’esperienza, di ogni gnostico, che si sente alienato nel mondo materiale che lo circonda e lo condiziona, e sostanzialmente estraneo ad esso, c’è la convinzione di essere depositario di una rivelazione divina destinata a pochi eletti. Questa rivelazione riguarda la sua più autentica natura, consistente in un germe, una particella della sostanza divina, degradata e caduta nel mondo, prigioniera del corpo materiale da cui anela a liberarsi per tornare al mondo divino da cui ha tratto origine. Ma la redenzione è possibile soltanto grazie all’opera di un Redentore divino, che discende in persona dal cielo sotto apparenza umana o fa sentire in altro modo la sua presenza, per tramite di un uomo (Gesù) particolarmente meritevole di diventare strumento dell’opera divina di redenzione. Tale opera affranca l’uomo depositano del germe divino dalla schiavitù in cui era caduto nel mondo materiale: questo infatti aveva tratto origine dall’errore o dal peccato di un essere divino, per lo più di genere femminile (Sophia http://it.wikipedia.org/wiki/Sophia_%28filosofia%29), ed era stato plasmato da un Dio inferiore, il Demiurgo http://www.filosofico.net/demiurgo.html, identificato col Dio creatore del Vecchio ‘Testamento. Il completo graduale recupero del seme divino degradato ed imprigionato nel mondo materiale renderà superflua l’esistenza di questo, che perciò è destinato ad avere fine» 6.

Questa sintetica esposizione del professor Manlio Simonetti http://www.treccani.it/enciclopedia/manlio-simonetti, uno dei più autorevoli studiosi contemporanei dell’antica gnosi, non sarebbe completa se si prescindesse dalla profonda separazione che lo gnostico vede fra sé e gli altri esseri umani.

La scintilla divina, infatti, non sarebbe presente in tutti gli uomini, ma solo in pochissimi, gli gnostici appunto, che si autodefiniscono “pneumatici”, ossia “portatori dello spirito divino” (pneuma in greco significa ‘spirito’).
Il resto dell’umanità sarebbe suddiviso in: psichici” e cioè persone dotate di anima, ma non di spirito (psyché in greco è l’anima) e gli ilici” e cioè esseri puramente materiali (hyle in greco vale ‘materia’).
Tutti costoro apparterrebbero alla creazione del Demiurgo.
In questo contesto ideale lo gnostico (pneumatico), essendo divino, si ritiene emancipato dai comandamenti del Dio creatore, che anzi disprezza e sistematicamente calpesta come usurpazione e violazione della propria divinità, parte della prigione materiale demiurgica. Questa concezione del mondo sottintende, e in taluni testi esprime, non solo un profondo disprezzo per il resto dell’umanità, così abissalmente inferiore, ma anche un vero e proprio odio per individui, solo apparentemente umani, esseri di tenebra, figli del Dio malvagio che per giunta si arrogano un’inammissibile uguaglianza con gli pneumatici, unici veri uomini in senso proprio.
Superfluo rilevare come gli pneumatici dominino di diritto sugli psichici.

La terza categoria, quella dei ‘trascurabili’, neppure è considerata 7.
Per chiarire le idee sulla natura del Demiurgo e la sua contrapposizione col “Dio buono” di cui le anime degli pneumatici sarebbero scintille in esilio, giova aggiungere che la teogonia gnostica tende a identificare quest’ultimo con un Principio ingenerato talora chiamato Abisso, Padre supremo, Pleroma http://www.paxpleroma.it (che significa pienezza), etc... – di cui nulla si conosce, anzi nemmeno si può dire che sia analogo all’ En-Sof della Cabala, espressione ebraica della gnosi.
Secondo i miti gnostici, ad un certo momento questo Padre ingenerato decise di manifestarsi, e lo fece mediante successive emanazioni di coppie di esseri celesti, le cosiddette sizìgie, costituite da un eone maschile e da uno femminile.



Queste coppie, provenienti direttamente dal centro androgino della divinità, dagli gnostici chiamate “eoni” http://www.treccani.it/enciclopedia/eone_(Dizionario_di_filosofia), si susseguirono contraddistinte da perfezione sempre minore, fino all’ultimo eone, Sophin, il più imperfetto – l’ultimo gradino di un processo discensivo di degenerazione emanatista in senso plotiniano — che turbò il mondo divino segnando un dramma (caduta originale).
Venne così dischiusa la via ad un cosmo materiale di corruzione per opera di un Dio malvagio e ignorante che, per plasmare la materia maligna, non esitò a ricorrere a coadiutori chiamali “Arconti” http://it.wikipedia.org/wiki/Arconte_%28gnosticismo%29.
Pervertitasi in tal modo l’immobile perfezione originaria per opera del Dio dei cristiani, il Padre supremo redense gli eletti mediante l’invio del Cristo, al quale affidò la missione di sottrarli alla tirannia del Demiurgo, dotandoli dei mezzi necessari alla loro salvezza, concepita come ricongiungimento col Pleroma originario.
Questi mezzi, che fondano la rivelazione del Cristo gnostico, s’identificano in un insegnamento esoterico fondato sulla magia, che conduce l’iniziato al “risveglio”, alla consapevolezza della sua divinità
8, ponendolo direttamente in contatto con le entità spirituali superiori.
È forse superfluo aggiungere che questo redentore gnosticamente trasfigurato che, come si è visto, insegna la violazione sistematica della legge divina, è l’esatto contrario del Redentore cristiano.
Eloquente in proposito la dichiarazione di un satanista bolognese che si proclama figlio di Satana e che inizia i suoi adepti tracciando per tre volte col suo sangue sulla loro fronte il numero sei. http://www.losai.eu/la-gnosi-il-satanismo-e-la-new-age
Costui si definisce:
Uno che crede nel principio filosofico del satanismo e cioè che la divinità risiede all’interno dell’uomo e della donna, non in un’entità astratta 9.
Con tali premesse non è chi non veda l’inutilità delle buone opere dell’uomo, cui la salvezza è comunque preclusa se non possiede la fede esclusiva in un depositum iniziatico.
Le affinità col pensiero profondo di Lutero balzano immediate, come pure innegabile appare la strumentalità della psicanalisi di Freud, tesa a sollevare l’uomo dal problema del Bene e del Male e che in questa luce rivela tutta la sua natura di prolungamento esoterico delle idee gnostiche.
 


La moderna psicanalisi, infatti, rinvia ad un indefinito inconscio, situato nella psiche, la responsabilità delle azioni intrinsecamente cattive attuate dall’io. Per gli psicanalisti l’inconscio, o Es, di cui l’individuo è dunque vittima innocente, sarebbe sede di quelle pulsioni istintive alle quali è bene l’uomo dia libero sfogo per non crearsi perniciosi “complessi” di colpa.
Di qui l’induzione al peccato attraverso la liberazione sessuale, la droga e ogni altra perversione ben nota 10.

Attualità del pensiero gnostico

Quanta attualità si rinviene quindi nel pensiero gnostico dei primi secoli dopo Cristo!

L’uomo moderno, infatti, è iniziato alla gnosi senza che se ne renda conto. L’aspetto più preoccupante, tuttavia, dell’inarrestabile espansione della gnosi nella società moderna, deriva dalla diffusione, effettuata con un’abilità seconda solo alla perfidia, di un opportuno état d’esprit, favorevole all’affermazione e alla glorificazione del Male, della distruzione, della perversione, dell’irrazionale in quanto tale, e ostile ad ogni forma di Bene, d' azione costruttiva, di virtù, di razionalità, di buon senso.
Facendo leva sul conformismo, sullo spirito d' emulazione e sull’istinto gregario dell’uomo (e del giovane in particolare) questi viene indotto a conformarsi a questo état d’esprit con comportamenti istintuali, autodistruttivi e innaturali.
Il tutto avviene senza che l’uomo ne sia conscio, se ne renda conto, anche se esso avverte quasi sempre un certo disagio del quale non riesce tuttavia a definire e riconoscere la natura e le cause, e che determina in misura crescente crisi, depressione, follia suicida e omicida.
Un utile ruolo depistante è qui giocato dalla psicoanalisi e dalla psicoterapia, che, come si è visto, deresponsabilizzano e, quale antidoto a tale disagio, suggeriscono dosi ulteriori degli stessi comportamenti che hanno già causato il disagio medesimo.

Per creare questo état d’esprit gli artefici si basano su consolidate tecniche di manipolazione della coscienza, servendosi dei personaggi che si susseguono sulla ribalta dell’attualità, comparendo e scomparendo sotto la loro sapiente regia e interpretando ciascuno il ruolo loro assegnato.
Divi dello spettacolo, della musica rock, della TV, dello sport, della politica, del mondo scientifico e letterario, si susseguono incessantemente sotto le luci della ribalta, funzionali a questa o quella parte della tragica commedia, ne siano essi consapevoli o inconsapevoli strumenti.
Gli effetti tremendi dell’immersione totale e costante, per anni, del pubblico in un ambiente artificiale finalizzato alla diffusione di modelli banali, amorali, perversi e negativi, sono rilevati ed apprezzati, ormai, solo da quell’infima minoranza che, bandendo TV, cinema, concerti rock, discoteche, e simili, percepiscono il progressivo degrado morale ed intellettuale di coloro che li circondano.
Dal carattere totalizzante di questa immersione della massa della società deriva pure l’incapacità dell’uomo comune di realizzare o ricordare modelli comportamentali assai più virtuosi, che fino a poco tempo fa esistevano quasi ovunque e sono stati distrutti. Modelli che gli assicuravano una vita serena e pacifica, della quale è rimasto solo un vago e nostalgico ricordo, che riaffiora però con prepotenza nelle rare pause del suo vivere convulso e artificioso. (Distruzione tramite finestre d'Overton -- vedi articolo inerente su questo blog).
L’avversione e il rifiuto di ogni legge – historia docet – degenera lentamente in nichilismo, devastante per il singolo e per la società e in sincretismo che si sostanzia nel protervo rifiuto di riconoscere la Verità e con essa il Logos, la Seconda Persona divina. Senza tema di smentite si può dunque affermare che l’origine di quest’autentica tragedia è da ricondurre all’iniziazione dell’uomo moderno al pensiero gnostico, pensiero che, nel corso di quest’opera, si tenterà di seguire nella sua storia, sviluppo e diffusione.
Il vero gnostico in realtà è colui che ha accolto in pieno l’eco del non serviam, il grido di Lucifero che, riecheggiato fra gli angeli, fu udito anche da Nostro Signore quando, venuto sulla terra, raccontò egli stesso la parabola: “Un uomo di nobile stirpe partì per un paese lontano per ricevere un titolo regale e poi ritornare […]. Ma i suoi cittadini lo odiavano e gli mandarono dietro un’ambasceria a dire: “Non vogliamo che costui venga a regnare su di noi”. Lo gnostico è il perpetuatore dello spirito di rivolta che animò l’antico tentatore quando sussurrava ad Adamo ed Eva l’eritis sicut Dei, solo che mangiate dell’Albero della Conoscenza (gnosi).

Tanto basti, ché gli stessi adepti delle sette gnostiche degli Ofiti o Naasseni injihis in greco e naas in ebraico (che significano serpente) ammettevano:
Noi veneriamo il serpente perché Dio l’ha posto all’origine della gnosi per l’umanità:
egli stesso ha insegnato all’uomo e alla donna la completa conoscenza degli alti misteri
11.
Cosi, conclude il Couvert http://www.chire.fr/A-175287-etienne-couvert-1927.aspx, tutto è chiaro.

Ogni elucubrazione gnostica ostentatamente sapiente è in realtà destinata a distogliere i cristiani dall’adorazione del vero Dio e a portarli verso l’adorazione del Serpente, scopo supremo della setta 12.

La gnosi, controchiesa del mondo antico
 
Di questo e altri argomenti didattici si tratterà nel prossimo articolo.

deca

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